Missione compiuta per i container di trieste
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Missione compiuta per i container di trieste

da: SHIP 2 SHORE - 16 Maggio 2006

Il manager Ferrari, completato il riassetto di TMT Trieste Marine Terminal che ritorna al break-even dopo anni, rientra nei ranghi di T.O.Delta

L’ultimo dato disponibile recita di un traffico contenitori che, pur perdendo nel confronto mensile rispetto a marzo 2005, riporta la chiusura del trimestre di segno ancora positivo a +0,6% quale frutto di 49.568 teu sbarcati ed imbarcati al Molo VII rispetto ai 49.275 teu di gennaio-marzo 2005.
E’ dunque ancora accrescitivo il trend di sviluppo di TMT Trieste Marine Terminal, la nuova denominazione assunta dall’ex-TICT Trieste International Container Terminal decisa a fine anno per chiarire il taglio netto con la tribolata gestione passata.
“Dopo la straordinaria crescita del volume dei traffici pari al 50% nel 2004, anche il 2005 si è rivelato un anno decisamente favorevole, chiuso a +13%. Un dato che deve essere letto in un’ottica estremamente positiva, soprattutto in confronto al lento ritmo di crescita degli scali italiani” commenta Roberto Ferrari, uno dei protagonisti della nuova stagione di rinascita giuliana, che lascia l’incarico di direttore generale al TMT. Già dallo scorso settembre il manager di origine spezzina (ed ex-Contship Italia) si occupava in qualità di direttore generale della T.O. Delta (Gruppo Maneschi di Livorno), l’azionista di riferimento del terminal di Trieste. In attesa di nuove collocazioni professionali, Ferrari redige un bilancio dell’esperienza in Alto Adriatico.
“Si deve inquadrare la rinascita del terminal nel contesto unico, molto politicizzato e sindacalizzato, nel quale ci si deve muovere a Trieste, dove si soffrono gli strascichi delle precedenti esperienze negative di gestione del Molo VII che non temo a definire fallimentare da parte dei tre soggetti che si sono avvicendati prima dell’arrivo di TO Delta; l’Autorità Portuale dapprima, l’olandese ECT nel 1998 ed infine gli sloveni di Luka Koper dal 2000 al 2004 ”.
Costruendo sugli insuccessi dei predecessori,Deltada ottobre 2004 l’attuale azionista ha saputo avviato una riorganizzazione aziendale completa con l’assunzione di 120 forze fresche.
“Il nuovo modello operativo, gli investimenti sull’infrastruttura e l’equipment, con l’acquisizione di 4 nuove gru post-panamax, hanno ridato competitività ed affidabilità nei confronti dei clienti. Oltre alle gru di banchina sono state acquistate 8 ralle Terberg con rimorchi cornless, 5 reach stacker della Fantuzzi ed è stato installato un nuovo sistema elettronico Siemens S7 su tutte le macchine”.
Rilevanti anche gli esiti dal punto di vista economico. “Partendo da una perdita di esercizio vicina ai 3,5 milioni di euro nel 2003, abbiamo chiuso il bilancio 2005 col break even”.